Antica chiesa con convento, forse dipendente dal cenobio di S. Elia, che sorge al limite meridionale del territorio comunale.
L’edificio, per il quale negli anni ’80 vennero iniziati i lavori di restauro della struttura, oggi, al termine di questo primo lotto di lavori attende un delicato, e non più procrastinabile, intervento volto al restauro, alla valorizzazione ed alla salvaguardia dell’interessantissimo ciclo di affreschi che decora la calotta absidale. L’edificio con una sobria facciata aperta da un’unica porta ha al suo culmine l’insolita apertura oculare schermata dai raggi di una piccola ruota in pietra. Sul lato sinistro della facciata poggia anche il leggero campanile che la innalza verso il cielo. |
L’interno ad aula, non ha alcuna decorazione pittorica ad eccezione degli affreschi, datati da alcuni storici al XV secolo, che occupano l’abside. Una teoria di otto santi tra i quali S. Rocco e S. Ambrogio circonda l’immagine della Vergine che, con estrema dolcezza, tiene in braccio Gesù bambino. |
Nel catino absidale troneggia un Cristo Pantocratore in mandorla di elegante fattura con ai lati gli Evangelisti: a sinistra Giovanni e Matteo a destra Luca e Marco. |
Lo stato di degrado sia degli stabili un tempo adibiti a convento che del terreno circostante, purtroppo, offusca la bellezza di questo edificio che conserva testimonianze notevoli d’arte e di fede. |