Oggi, i Pompieri di Viggiù sono non solo un simbolo di coraggio e dedizione, ma anche una parte fondamentale dell’identità del paese. La loro storia, tramandata di generazione in generazione, è una testimonianza di come la solidarietà e il sacrificio possano lasciare un’impronta indelebile nella comunità.
Nel 1881 a Viggiù nasce l’idea di formare un corpo di volontari per affrontare gli incendi e prestare aiuto nelle emergenze. Prima di allora, l’allarme veniva dato utilizzando le campane a martello, e i cittadini si organizzavano autonomamente per spegnere il fuoco. L’acquisto della prima pompa manuale, finanziato da privati e dagli stessi volontari, segnò un importante passo avanti, nonostante la scarsa disponibilità di idranti.
Il 15 dicembre 1910, l’assemblea del corpo volontario approvò l’idea di dotarsi di un regolamento. Dopo essere stato deliberato dal Consiglio Comunale nel 1912, il regolamento venne riconosciuto ufficialmente dalla Giunta Amministrativa Provinciale di Como il 14 aprile dello stesso anno. Questo consolidò la struttura e il ruolo dei pompieri nella comunità.
Nonostante i cambiamenti nei vertici e le controversie interne, il corpo dei pompieri non si sciolse mai. Al contrario, tra il 1928 e il 1932, i volontari si autofinanziavano pagando una quota per poter partecipare alle attività e all’istruzione, dimostrando un impegno straordinario verso il servizio alla comunità.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il maestro Fragna, sfollato a Viggiù, compose la celebre canzone dedicata ai Pompieri di Viggiù. Inizialmente vista con scetticismo, la canzone divenne un successo e contribuì a far conoscere il nome di Viggiù in tutta Europa, trasformandosi in un simbolo di orgoglio e notorietà.
La taverna del pompiere di Viggiù è un locale a conduzione famigliare che da anni porta avanti nel territorio la storia dei pompieri di Viggiù. La famiglia è proprietaria anche di Sabev distribuzione, grande enoteca della zona dove potete acquistare anche i prodotti dei pompieri.
Lunedì chiuso
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